La morte sul rogo, o rogo, era un metodo di esecuzione capitale utilizzato in diverse culture e periodi storici. Consisteva nel legare la vittima a un palo o una pira e appiccare il fuoco. La morte poteva essere lenta e dolorosa, causata da una combinazione di ustioni, asfissia e shock termico.
Ragioni dell'uso:
Metodo di esecuzione:
La vittima veniva legata a un palo, spesso circondata da fascine di legna e altri materiali combustibili. A volte, venivano aggiunti elementi per prolungare la sofferenza, come legna verde che produceva più fumo che fiamme. L'esecuzione era spesso pubblica e serviva come monito per la popolazione.
Simbolismo:
Il fuoco era spesso visto come un agente di purificazione, in grado di distruggere il male e purificare l'anima. Per alcuni, la morte sul rogo era vista come una forma di sacrificio o espiazione.
Storia:
L'uso del rogo come metodo di esecuzione ha una lunga storia, che risale all'antichità. È stato usato in molte culture diverse, tra cui quelle dell'Antico Egitto, della Grecia antica e di Roma. Nel corso del tempo, il suo uso è diminuito e oggi è considerato una forma di punizione crudele e inusuale.
Abolizione:
La morte sul rogo è stata gradualmente abolita in molti paesi a partire dal XVIII secolo. Oggi, è considerata una violazione dei diritti umani fondamentali ed è proibita dalla legge internazionale.